From Soundohm
CD edition covering the impossible to find private releases by the cult Norwegian loner “pretty much everyone who heard Rostad’s stunning Ujamt LP was blown away and Harmony Hammond builds on the weirdo cultic avant/folk edge of that release with a series of guitar/percussion/organ/folk constructions that come over like a one man Faust Tapes, moving from mind-bending fuzz guitar dirges that combine squealing punk leads with weird peg-leg rhythms through aching Scandinavian psych/folk laments that combine Richard Youngs-style acid folk with a dissolving formal logic that is as deliriously dosed as Witthuser and Westrupp. Some of the more hypnotic drone-fixated works come across as a more pastoral Hermann Nitsch with a heady Cosmic Couriers vibe that runs a mainline straight to Venus while re-formulating Richard Youngs’ Advent. Indeed, Rostad seems to have a particular umbilical to the Silence era titans, players like International Harvester, Trad Gras Och Stenar, Bo Anders Persson, Handgjort, Joakim Skogsberg et al in the way that he dusts off traditional European volk and reinvents it via a fractious avant logic while marching the whole deal into an abyss of echoing fuzz and martial percussion. This is another fantastic side and represents another major instalment in one of the most thrilling left-field/underground/private sagas this side of Tommy Roundtree. Highly recommended!” Volcanic Tongue
From The New Noise
Abituato com’è alle notti polari scandinave, non deve essere difficile per Nils Rostad starsene nell’ombra, vicino ai devoti dell’eterodossia folk, dentro la sua piccola nicchia oppure, assieme a Sindre Bjerga (col quale forma il Magnetic North Duo), in quella delle sperimentazioni onnivore di marca impro.
A farsi carico dell’onere di questa doppia ristampa è Solar Ipse di Loris Zecchin (che conosciamo e supportiamo sin da quando abbiamo iniziato), il quale, da buon fanzinaro, come in occasione del disco collaborativo tra Werner Durand e Victor Meertens è andato a scovare realtà che, nonostante l’era del web e dei “video sul tubo”, continuano a rimanere quasi volutamente nascoste. Non a caso, le release del norvegese, non tantissime tra l’altro, sono uscite in edizioni poco più che carbonare. L’occasione di prendere in un colpo solo Ujamt, Harmony Hammond e una manciata di tracce inedite (queste ultime lasciate in digital delivery) è dunque ghiotta, soprattutto per quelli che sono alla ricerca di sonorità difficilmente ri-ascoltabili altrove.
From Andarock
Quando si tratta di scovare personaggi misconosciuti, Solar Ipse sale in cattedra. Nils Rostad un personaggio misconosciuto lo è per davvero, al punto che le sue uscite lasciano poche tracce persino nei magazine dediti ai materiali weird. Ristampa dei due lavori usciti separatamente nel 2011 e nel 2012, “Ujamt/ Harmony Hammond” si rivela un ascolto affascinante oltre che ipnotico.
Questo maverick norvegese, che pare saltar fuori direttamente dagli anni Settanta, è fautore di una musica altamente sincretica in cui folk, psichedelia e kraut-rock si mischiano in modo naturale in un impasto così omogeneo che resta difficile discernere i singoli elementi di partenza. Le sue composizioni paiono l’ovvia continuazione dei “Faust Tapes”, o forse si danno come una loro versione leggermente meno schizzata. Meglio ancora, sono paesaggi cosmici dai contorni sfumati che sembrano prefigurare quel suono pre-modernista e ultra-krauto che Richard Youngs ha spesso solo abbozzato.